Introduzione alla SEO On-page: la struttura di una risorsa online.

Guida SEO On page 10 comandamenti

Una delle domande a cui rispondiamo più spesso è:
Come faccio a definire il SEO on-page del mio blog o del mio ecommerce?

Per aiutare i nostri clienti, nel tempo abbiamo creato più di un manuale, diverse guide e “how to”, al punto che possiamo ormai parlare tranquillamente di comandamenti dell’ottimizzazione SEO on-page tanto per un blog post, quanto per ogni altra risorsa online creata (e-commerce compreso), che sia ai fini di un buon content marketing, o nel quadro di un’attività più ampia di digital marketing integrato.

Abbiamo già accennato alla storia del blogging e ai motivi per cui ancora oggi abbia senso investire tempo e risorse nella creazione di un blog di qualità. 

Cerchiamo quindi di scendere ancora più nel dettaglio, parlando degli elementi che compongono un blog post o una qualsiasi pagina e-commerce, e della struttura ideale di questi, per finire con le accortezze necessarie ai fini di una resa strategica in chiave di ranking sui motori di ricerca.

Per generare visibilità ed assist all’acquisizione di clienti online si parte da qui.

SEO on-page: la definizione di un’arte oscura ai più.

Come forse già saprete, o avete bisogno di sapere, l’acronimo “SEO” significa “Search Engine Optimization”. Stiamo parlando quindi dell’ottimizzazione che si effettua su siti e pagine web per garantire alle stesse un miglior piazzamento, o ranking, nelle cosiddette SERP, ovvero le “Search Engine Results Pages”, le pagine di risultati dei motori di ricerca stessi.

Quando parliamo di SEO on-page, detta anche on-site SEO, ci riferiamo alla pratica di ottimizzazione delle singole pagine perché abbiano miglior ranking e maggiore visibilità sulle SERP.

Questo process è volto a garantire maggior traffico di qualità, rilevante ai fini della pagina e profilato in base alla capacità di questa di rispondere ai bisogni di chi effettua la ricerca, in base ad un determinato argomento, per parola chiave.

Coinvolgendo tanto gli aspetti di contenuto quanto gli aspetti HTML, la SEO on-page è la base dei processi di ottimizzazione tutta.

Parleremo estesamente dell’argomento, ma prima di tutto è necessario introdurre le nozioni circa gli elementi di base e la loro struttura più semplice.

Guida SEO on page gli elementi risorse online

Gli elementi di un contenuto efficace: come creare valore per le tue risorse online.


In maniera semplice, ad un primo livello, un buon blog post, o una qualunque risorsa online, si possono vedere per aree e sezioni interconnesse logicamente tra loro, come un qualunque altro testo strutturato.

Infatti, per ognuna delle risorse troveremo una sequenza logica tipo:

1. Titolo
2. Introduzione all’argomento principale
3. Corpo centrale per lo sviluppo dell’argomento
4. Conclusione

Ad un livello successivo, andando in profondità, per creare una risorsa, e renderla tale alla massima potenza, in ognuna di queste sezioni si annideranno elementi indispensabili per dare una forma intellegibile al contenuto stesso.

Intellegibile tanto all’umano, quanto ai bot dei motori di ricerca.

Titolo della pagina (o titolo SEO) 

Questo solitamente contiene la parola chiave, ed è codificato come tag H1. L’elemento che le persone leggono prima ancora di iniziare a leggere il resto. Deve essere un’esca, un elemento capace di convincere il lettore e portarlo verso l’articolo. In questo caso un po’ di persuasive copywriting non guasta.

Sottotitoli della pagina

Corrispondono ai tag H2, H3, H4, e via dicendo. I sottotitoli prima di ogni paragrafo hanno un obiettivo: aiutare le persone a “scannerizzare” il testo e individuare subito gli argomenti principali (e le keyword alternative) che accompagnano e sviluppano ulteriormente l’argomento. 

Ad esempio, titoli e sottotitoli rendono l’articolo facile da organizzare in diversi sottoargomenti, più facile da digerire, soprattutto per i lettori a cui piace sfogliare.

Di solito queste stringhe le utilizzo per inserirvi parole chiave correlate all’argomento principale, per ampliare e dare ulteriori informazioni al lettore. 

Questo significa andare incontro alle esigenze del lettore, e affrontare con maggior attenzione dei punti interessanti. Inoltre, strutturare la pagina usando i tag correttamente, facilita la scansione ai bot dei motori di ricerca, non dimentichiamolo.

Immagini ottimizzate SEO per on-page experience: una guida semplice

Paragrafi

Corrispondenti al tag HTLM <p>, il corpo vero e proprio dei blog post è dove mettere in pratica le nostre abilità di scrittura. Dopo tutta la ricerca, i paragrafi devono essere scritti avendo in mente di sviscerare ottimi contenuti. 

Articoli completi, capaci di rispondere a tutte le domande legate a un determinato tema. Ma con uno stile asciutto, semplice e mai banale.

Rimanendo in linea con l’argomento selezionato, e creando il più possibile delle connessioni coerenti con altri sotto-argomenti correlati.

Immagini 

Uno strumento importante, per un duplice motivo. Migliora il colpo d’occhio e rende più gradevole ed esaustivo il nostro blog post, e, attraverso un uso oculato degli strumenti di scrittura online, ci permette di essere integrato a didascalie descrittive.

Inoltre, attraverso gli alternative text tags in HTML, possiamo includere testi alternativi ottimizzati per keyword e sue variazioni. Questo è fondamentale perché possiamo così aiutare i bot nella comprensione ed indicizzazione dell’articolo stesso e dell’immagine.

Video, grafiche, GIFs ed altri embed

Non necessariamente, o non esclusivamente, ecco altri elemento che, assieme alle immagini, possono aiutare la completezza e l’impatto di un blog post. Ricordandoci però che sia pertinente all’argomento trattato!

“Call-to-action” o “bottone CTA”

Un invito all’azione, la cosiddetta “CTA” è una richiesta specifica, che come dice la parola stessa, suggerisce all'utente di intraprendere un'azione specifica. Un invito all'azione è in genere scritto come un comando o una frase di azione, ad esempio "Iscriviti" o "Acquista ora”, e generalmente ha la forma di un pulsante o di un collegamento ipertestuale.

Collegamenti ipertestuali, ovvero hyperlink.

Ultimo ma non ultimo elemento di un blog post, i collegamenti ipertestuali. Attraverso il sagace uso di questi collegamenti, comunemente detti link, riusciremo ad integrare nel nostro blog post elementi interni ed esterni al nostro sito. 

Disseminando con misura ed accortezza i link in punti strategici nei paragrafi, tanto alle ulteriori risorse al nostro sito (detti link interni), quanto a quelle utili al di fuori di questo (link esterni), faremo un favore alla nostra risorsa e a chi la legge. 

Occhio all’apposita nomenclatura delle ancore di testo, in base alle pratiche migliori di SEO: quest’ancora è la parte testuale che viene usata per mostrare (e rendere cliccabile) un link interno o esterno al nostro sito. Tanto al lettore quanto ai bot dei motori di ricerca. 

Spazi bianchi e impaginazione

Far “respirare” il testo all’interno di un blog post è fondamentale per il suo successo, e la leggibilità presso l’utente finale.

Secondo gli ultimi aggiornamenti degli algoritmi di Google, e secondo i maggiori plugin SEO sul mercato, un testo ben organizzato, e spaziato a dovere, ha una maggiore possibilità di avere un ranking migliore.

Le 5 mosse per la migliore esecuzione: le basi della SEO On-page.

Dopo la giusta premessa, che tipo di sforzo dobbiamo mettere in campo per realizzare la nostra risorsa online? Conosciamo l’audience, abbiamo trovato le giuste parole chiave, abbiamo un’idea chiara di sommario, dobbiamo scrivere.

In 5 step consecutivi, ecco tutto il da farsi, semplicemente.

1. Parti dall’inizio, considera prima di tutto il tuo titolo SEO

Il titolo deve incuriosire e invogliare l’utente a leggere l’articolo. È il primo contatto, l’amo che porterà traffico al tuo blog.

Per questo motivo un titolo deve essere d’impatto, preciso e invitante, per riuscire a canalizzare l’attenzione di chi sta cercando.

Solitamente vorrai che il titolo contenga inequivocabilmente la parola chiave focus in apertura, e avrà quindi diverse strutture e forme.

Può essere interlocutorio, informativo, espresso sotto forma di lista o raccolta. Deve restare positivo, ed invogliare al click. LA formula assoluta o IL modo unico non esistono.

La pratica sarà la migliore maestra. Occhio a non esagerare con il click-baiting, però.

La SEO On-page richiede esercizio e visione strategica: da post-it al laptop

2. Struttura correttamente il testo

Dopo il titolo, eccoti al corpus vero e proprio dell’articolo. Abbiamo incuriosito, dobbiamo a questo soddisfare la curiosità e continuare sulla giusta strada. Aprire l’articolo con un gancio logico.

Un breve paragrafo, e poi magari una variazione della parola chiave prima, con una secondaria, formattando il sottotitolo come tag H2. Le prime frasi dell’articolo devono confermare e aumentare la curiosità innescata dal titolo.

È il punto di passaggio tra il titolo e il body copy vero e proprio: l’uncino che cattura l’utente toccando le corde giuste in poche parole.

Dopo il gancio iniziale, è ora di parlare del fulcro dell’articolo: l’argomento o il problema che stiamo trattanto. Specificare qual è e approfondirlo fornendo all’utente delle informazioni utili e interessanti, questo dobbiamo fare. Restando freschi e propositivi.

Il body termina nella conclusione dell’articolo. La parte risolutiva, in cui si tirano le somme dell’articolo, con un brevissimo riassunto di quanto detto. Non deve essere un congedo, ma un invito.

Tieni la comunicazione aperta, esorta i tuoi utenti a commentare l’articolo, a scriverti o a seguire sviluppi futuri. Nello scrivere il body copy, cerca di essere sempre rilevante, sintetico e chiaro.

3. Considera i sottoparagrafi e le intestazioni: i sottotitoli (H2, H3, H4, H5, H6)

Ogni articolo dovrebbe contenere almeno due sottotitoli, a seconda della sua lunghezza.
Questo serve a spezzare il testo dell’articolo, così da renderlo più leggero, e a rinnovare la curiosità dell’utente.

Ogni sottotitolo (corrispondente al tag HTML H2), a sua volta, può essere ulteriormente seguito da sottoparagrafi, usando progressivamente e coerentemente gli headings da H3 a H6. 

Come per il titolo, utilizza dei sottotitoli che siano accattivanti e indicativi del testo che seguirà, ricordandoti di usare le varie titolazioni o heading a disposizione come H3, H4, H5, H6, includendovi keywords secondarie o variazioni della primaria. A seconda della rilevanza che queste devono avere nel testo.

Strategia SEO On-page in poche mosse

4. Organizza strategicamente i link ipertestuali, tanto interni quanto esterni al sito

È sempre una buona idea fare in modo che l’articolo contenga almeno un paio link. Può essere un link interno che rimanda a un altro contenuto del tuo sito, connesso in qualche modo all’articolo: importante che si tratti di collegamento a pagine più utili, rilevanti, con un buon traffico.

Google ed i suoi bot apprezzano molto la presenza di link esterni nelle tue risorse, per favorire l’esperienza utente. Come abbiamo già visto, si tratta di collegamenti ipertestuali che indirizzano i tuoi utenti su un altro sito.

Nel caso di link esterno, assicurati che il sito di destinazione sia credibile e che aggiunga effettivamente un valore al tuo contenuto, e fa in modo che si apra su una finestra del browser diversa da quella in cui il tuo utente si trova. Google non ama che questo accada, ma…better safe than sorry ;-)

5. Ricerca, ottimizza e usa correttamente le immagini presenti nella risorsa

Un binomio coerente visual-copy è il fondamento di ogni comunicazione di successo. Utilizza solo immagini pertinenti e rilevanti a fini dell’articolo, ma segui una regola fondamentale in pubblicità: non dire con le immagini quello che hai già raccontato con il testo, e non descrivere a parole quello che è già evidente dalle immagini.

I due elementi devono completarsi, non sovrapporsi. 

Scegli immagini evocative, che arricchiscano il contenuto testuale, rendendolo ancora più interessante.

Per ottimizzare l’immagine, dalle un nome che contenga la parola chiave e, a seconda della posizione, accompagnala con un titolo e/o una didascalia, sopra o sotto.

Assicurati che il file caricato non abbia un peso eccessivo, e inserisci un tag di testo alternativo unico ed esplicativo per i motori di ricerca. 

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Come ottimizzare una risorsa online in 10 mosse: on-page SEO.

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Come creare un blog di qualità in 5 mosse.